22 Set Le donne forti spaventano?
Gli uomini e le donne sono cambiati negli ultimi anni. I ruoli che entrambi ricoprivano nella generazione dei nostri nonni e spesso genitori, sono oramai anacronistici in questa società, quantomeno in quella dei paesi occidentali.
Il ruolo della donna, segregata per lo più nell’ambiente domestico, tra famiglia, casa, cucina, figli, nipoti e quant’altro, la sua fragilità caratteriale, la sua “sottomissione” e dipendenza economica dall’uomo, dal marito, non esiste più.
Il ruolo dell’uomo come capofamiglia, portatore di reddito, colui che detta le regole e decide il destino della famiglia, la sua mascolinità, forza e risolutezza, viene nettamente messo in discussione e non esiste più.
Le donne di oggi lavorano, soprattutto. Questo dettaglio, all’apparenza insignificante, rappresenta un abisso rispetto alla donna di ieri.
La donna che lavora raggiunge l’indipendenza economica, ciò le dona la possibilità, ma ovviamente anche la libertà di poter decidere se stare o non stare più insieme al partner. I ruoli sono ora equivalenti. Il fatto di lavorare, di uscire dalle mura domestiche, di confrontarsi con altre persone, raggiungere degli obiettivi, avere dei sogni modifica anche il carattere nella sua forza ed apertura.
Certamente il ruolo della madre in quanto genitrice della prole, rimane sempre e solo femminile. Questo spesso, soprattutto nei paesi con forte crisi economica, implica una scelta, poiché non è facile trovare delle strutture che accolgano i bambini mentre le madri lavorano, i nonni ci sono, ma non sempre, le baby sitter costano, gli stipendi delle donne, a parità di mansione, sono spesso inferiori, trovare un part time mattutino equivale a trovare la pepita d’oro etc. Così si fanno sempre meno figli. Almeno in Italia.
Per contro l’uomo è intimorito. Figlio della generazione precedente, con ruoli più definiti, mal accetta la suddivisione delle mansioni domestiche al 50%, mal accetta di entrare a piè pari nel ruolo di padre full time, o comunque non è così entusiasta nel rinunciare alle partite a calcio con gli amici o quant’altro. Ovviamente non è per tutti così. I padri svedesi sono per esempio più aperti nel chiedere il congedo di paternità e nel condividere a pieno le mansioni domestiche con la partner. Questione di cultura.
L’uomo vuole sentirsi ancora uomo. Spesso quindi è spaventato dalle donne forti.
Le donne forti, quelle che vengono definite “Donne con le p….”, come a volere dare loro gli attributi maschili, sono donne che non scendono a compromessi, che sanno quello che vogliono e si impegnano per agguantarlo. Ciò non ha nulla a che vedere con la femminilità, perché una donna forte non deve forzatamente essere anche mascolina nell’aspetto. Può essere una donna seducente e femminile, ma di certo non vuole essere segregata nell’unico ruolo di moglie e madre. Spesso, venendo messa in secondo piano in un ambiente lavorativo prettamente maschile, è costretta ad essere risoluta.
Ma ciascuna donna, come ciascun uomo ha il desiderio di realizzarsi nella vita, di raggiungere dei sogni, di vivere una vita unica e meravigliosa. A volte questa coincide anche semplicemente nell’avere una famiglia; ci sono donne che aspirano solo a questo. Per fortuna il mondo è grande, e siamo tutti diversi, ciascuno con le proprie caratteristiche. Spesso però i sogni sono a 360 °: famiglia e lavoro.
Gli uomini non si devono spaventare di fronte ad una donna forte. Anzi, devono essere consapevoli che la relazione che potrà nascere tra i due, sarà basata solo sull’amore e sulla volontà di stare insieme, senza compromessi. Quindi un amore, magari difficile da conquistare, ma che può donare tantissimo ad entrambi.
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